E come il vento

Un evento eccezionale per una ricorrenza straordinaria: 200 anni dalla composizione dell’Infinito da parte di Leopardi. Si è svolto al teatro Masini questo evento in cui la poesia è stata letta e proposta al pubblico con un altro linguaggio: quella della danza, il tutto accompagnato dalle musiche di Vivaldi. Presente a completare la rappresentazione il poeta Davide Rondoni, direttore del Centro della Poesia della Università degli Studi di Bologna che assieme al regista Arturo Cannistrà ha definito la drammaturgia. Giulia Coliola ha svolto un importante lavoro di coordinamento e approfondimento tra le scuole di danza. Coreografe sono gli insegnanti delle scuole di danza che hanno partecipato.
Qui la poesia e alcune immagini della serata.

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare. 

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