All’improvviso, in una fredda serata di febbraio, ricevo un messaggio che mai avrei voluto leggere.
Ho appresto che Te ne sei andato prematuramente, senza aver avuto il tempo di sentirti ancora.
L’amicizia che ci lega da svariati lustri a calpestare tatami non si perde,
è spirito che non si cancella,
che resta come arricchimento,
che sedimenta nell’intimo
e in qualche modo, ci consola,
che vive nei ricordi e nelle emozioni.
Mi hai onorato, rallegrato e arricchito in questi anni passati sul tatami.
Credo, sono sicuro che è stato cosi per tutti i judoka che hanno avuto come me questo privilegio.
Ho conosciuto il tuo entusiasmo,
la tua generosità e positività,
la tua grande e disinteressata disponibilità,
la tua serietà,
ma soprattutto il tuo sorriso contagioso e la tua allegria!
Di tutto questo ti ringrazio.
Sai, amico mio,
Mai avrei pensato che ci saremmo allontanati così presto,
che la mia e la tua vita avrebbero viaggiato su percorsi paralleli:
un tempo davo per scontato che avremmo percorso assieme ancora per molti anni le strade judoistiche.
Quel tempo purtroppo è passato e mi ritrovo qui a pensarti
e a scriverti,
a immaginarti tra gli angeli ad insegnare loro le cadute o qualche altra tecnica
e a sperare che lì tu possa riposare in pace.
Troppo presto…
Troppo presto te ne sei andato
e da oggi il tatami avrà non solo un protagonista ma un amico in meno in questa vita.
Ciao Davide, amico mio
Francesco
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