Bertinoro per tutte le stagioni

Bertinoro, piccolo paesino, dall’alto del suo colle domina buona parte della Romagna e offre sempre tanti spunti da fotografare. Nominato pure nella Divina Commedia di Dante all’inizio del quattordicesimo secolo.

Durante l’esilio Dante fu ospite di diverse corti e famiglie della Romagna, e fra il 1302 e il 1308 degli Ordelaffi, signori ghibellini di Forlì. In precedenza Dante, in qualità di capitano dell’esercito degli esuli, aveva organizzato insieme a Scarpetta Ordelaffi, un tentativo di rientrare a Firenze. L’impresa, però, fu sfortunata: il podestà di Firenze, un altro forlivese, Fulcieri di Calboli, riuscì ad avere la meglio nella battaglia di Castel Puliciano. Dante tornò a Forlì ancora nel 1310-1311 e, forse, nel 1316.  Il sommo poeta inserisce nella sua opera numerose citazioni di Forlì e del suo territorio.

Nel Canto XIV del Purgatorio, Dante fa menzione di Bertinoro per rievocare l’ideale, ormai spento, del vivere cavalleresco:

“Le donne e ’ cavalier, li affanni e li agi

che ne ’nvogliava amore e cortesia

là dove i cuor son fatti sì malvagi.

O Brettinoro, ché non fuggi via,

poi che gita se n’è la tua famiglia

e molta gente per non esser ria?”

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